FAMIGLIA GIUSEPPE MAGHÉT

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Giuseppe (Sép)

Qui ha perso la vita Śep, anche lui abitava nella parte bassa della frazione.

Solamente quando ebbe l’acqua sulla soglia della vecchia casa decise di abbondonarla. L’esproprio fu un duro colpo per lui e la località.

La casa prima del disastro

I ricordi di Paolo, il nipote.

…Gli espropri continuarono e la SADE, costruita la diga, dette inizio all’invaso. Assistevamo inermi e con grande tristezza alla lenta ma progressiva scomparsa di quel nostro mondo che, trasformato e curato da secoli di paziente fatica aveva permesso in tante generazioni di sopravvivere a inenarrabili difficoltà.

Era un artigiano del legno a tempo pieno, fabbricava specialmente rastrelli sui quali stampava “Fabbrica rastrelli Filippin Giuseppe”, il suo mercato più grande era il Sud Tirolo.

Il Sedime
Un secchio risparmiato dall’onda.

Prima del disastro, poco distante dal sacello, la strada con pendenza costante scendeva fino alla località al Crist per poi proseguire per il Colombér e Longarone. Di fronte a voi, verso monte, potete osservare parti del muro di sostegno in calcestruzzo lasciati dall’onda e tratti della vecchia pavimentazione in asfalto. Lungo questa stessa strada, prima della curva,  sempre verso monte, si notano anche due tratti di muro a secco. Era l’inizio della strada carrabile che arrivava a Casso.

Italo ricorda che nei mesi invernali era una delle piste preferite dai bambini del paese per divertirsi con le slitte.

Ora scendi qui a sinistra per visitare i sedimi della famiglia Benéto, Menolìn e Pipi.

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