IL TRALICCIO

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Davanti a voi vedete il traliccio, arrugginito nel tempo, ma della notte del 9 ottobre 1963 conserva ancora il segno dell’onda: contorto e piegato.

Il traliccio oggi

In questa casa, sulla curva, abitava Lucia e proprio davanti, al di là della strada c’erano i noci, primo riparo della famiglia. Alcuni anni fa sono stati abbattuti perché la tempesta Vaia li aveva indeboliti. Negli scatti di Luciano e Angelica il ricordo.

I tre noci
La casa di Lucia

Eravamo a dormire e sento un boato, si sono spalancate tutte le finestre, è mancata la luce… Allora, bah, “sarà il temporale” [ho pensato], ma ho sentito mia mamma che si è mossa e ho detto: “Questa è la frana”. E ho preso mia mamma sotto il braccio, giù per le scale, a trascinarla giù… camminava più di me, ma non sapevo cosa facevo con la paura.

Siamo arrivati giù, siamo andate fuori sotto il cucolér… eravamo in sottoveste, scappate dal letto! E intanto si vedeva tutto un bianco via per la Prada, via per Pineda… una roba bianca… allora mia mamma ha detto:“Valà, valà, è meglio che andiamo in su”. Intanto si sentivano le gocce d’acqua, allora siamo scappate, nude come eravamo, siamo andate in su.

Dopo un po’… boh, era tutto buio, abbiamo sentito tutto sto casino, tutti che urlavano, avanti e indietro… siamo tornate a vestirci, di corsa veloce, e c’era l’acqua in casa. Non è successo niente, era solo arrivata l’acqua, ma se stavamo ancora lì dal cucolér un attimo ci tirava giù tutte e due, perché hai visto il palo sotto casa… eh, non era la nostra ora, te l’ho detto… allora siamo andate su dai miei nonni su in Forscès, e tutta la notte sentivi urlare, chiamare…

…Eh no, tutta la notte avanti e indietro… aah, non voglio più ricordare… Tra lo spavento, tra sentire tutti sti urli, tra… mamma mia… bon bon, è così eh…

C’era Don Gastone povero, che urlava “Puntate i fari giù dal lago che c’è gente forse da salvare”, perché si sentiva urlare…

Son cose che le dici ma ricordarle ti fa male, ancora fa male guarda… con lo spavento, con tutti sti morti…

La mattina quando è venuto giorno, che abbiamo guardato giù, ho visto che via Patata non c’era niente… dopo sul lago c’erano travi, c’erano mucche, c’era gente che galleggiava, guarda… un’esperienza che non vorrei più ripetere… dopo ti passa, perchè tutto passa, ma a ricordarti…

Lucia Corona (Ciàcio)

La casa dopo il traliccio, al tempo del disastro era l’osteria da Zibibbo che fungeva da circolo ricreativo. Entrando c’era il bar e poi in una saletta adiacente, la televisione, unica in paese in un locale pubblico. Era come essere al cinema, c’erano le sedie pieghevoli e le panche di legno.

L’edificio a destra era il luogo di ritrovo del paese dove si ballava e si assisteva alle prime proiezioni cinematografiche.

località Sciastòn

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